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B.1.5.1

ATHENA

progetti per Atene
di

VITTORIO MAZZUCCONI



L'incontro di Vittorio Mazzucconi con la Grecia è stato molto fecondo. All'esperienza aurorale della Città Nascente e, soprattutto, all'oscurità della Discesa agli Inferi che egli ha contemporaneamente vissuto nella sua pittura, ecco che segue adesso la piena luce, in un senso non solo spirituale ma anche mediterraneo.

Se, a Firenze, è stato necessario andare alla ricerca del momento remoto della sua fondazione per risvegliare delle possibilità creative in una città ormai mummificata, cosa si può fare per Atene in cui, al di fuori dell'Acropoli, non rimane quasi nulla del suo passato? Il tema di una moderna struttura commerciale che è posto all'architetto si fonde quindi con la nostalgia di un passato scomparso e con l'immagine di una Grecia ideale che non ha molto rapporto con la Grecia di oggi.

Il progetto Agora, che Vittorio Mazzucconi ha disegnato per Atene,
rispecchia questo stato d'animo: da un lato esso progetta un moderno complesso per uffici , con un centro commerciale . Dall'altro, sogna l'antica Agora, con i portici, il tempio, la piazza nitidamente lastricata di marmo.... Questo sogno e questa contradizione sono stati realizzati, e non solo nel progetto Agora, ma anche nel Centro Polis e in molti altri progetti per Atene. Essi hanno contribuito a un risveglio di consapevolezza in una cultura archi-
tettonica che è di solito abbagliata da una modernità di tipo internazionale.

In questi progetti, c'è poi da osservare ancora una volta il legame istintivo che Mazzucconi sente fra un'espressione architettonica e l'idea, anzi l'identità della città, che egli vive e sperimenta quindi sempre, anche nei limiti posti dal tema e dalla dimensione di un progetto. È per questo che dei complessi di uffici, per definizione anonimi, possono diventare dei temi urbani di grande significato, quasi dei nuclei di rifondazione della città.

Un altro profondo aggancio alla poetica di Mazzucconi è il senso di una presenza religiosa che pervade queste opere. Una vera città non può neppure essere pensata senza la centralità del tempio, che appare quindi in tutti i progetti come la loro vera anima. La moda dei tempietti post-modern ha purtroppo coinciso o ha seguito di poco questi progetti, in modo che un profondo anelito religioso è stato cosìì probabilmente confuso con la futilità di una moda. Per capire quale sia invece il loro spirito, basta guardare al modo in cui è stato concepito il tempio dell'Agora. Non solo se ne legge l'immagine nella facciata (a parte il fatto che essa è stata tradita da un'interpretazione grossolana), ma tutto l'edificio è rigorosamente conforme ai canoni che proporzionavano l'antico tempio. All'interno dell'edificio, è poi incredibile vedere come ci si trova in un vero tempio, anche se... rovesciato, in modo da esprimere che oggi, a causa della nostra ignoranza, ci è purtroppo dato di viverne l'esperienza solo alla rovescia, a testa in giù!