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A.1.9.13

1999-2001
I quadri di Vittorio Mazzucconi
con i commenti dell'artista
(13/13)


La bicicletta
2000.03.11
107 x 150, acrilico su carta
  La bicicletta è uno strumento non adatto a salire degli scalini, per giungere poi a una specie di idolo dorato, un imperatore, il mio ego. L’altra ruota diventa invece un ro-teante centro di luce immerso nella luce rosea dell’alba. Mi sembra una rappresentazione inconscia della Fondazione e del mio cammino.



Antiche memorie
2000.03.31
108 x 150, acrilico su carta
  Ancora una testa recisa in un nuovo abbandono, e ancora l’Egitto, il paese della mia anima segreta ...



La Cubana
2000.05.30
109 x 150, acrilico su carta
  … un grido, un anelito, mentre rie-merge una presenza di fisicità.



La forma e l'essenza
2001.03.12
108 x 150, acrilico su carta
  ... o anche il corpo e l’anima, l’ani-ma intenta alla sua armonia e il corpo che si rompe come un guscio, mostrando la sua vacuità, ... o anche la fine di un amore e il ritorno alla vita interiore.



Senza volto
2001.03.14
108 x 150, acrilico su carta












da un originale non documentato del: 1998.08.13
  Giuseppina era seduta sul muretto della terrazza, sotto la pergola della casetta di Panarea ...
Nel ritratto che le feci quel giorno erano già evidenti la separatezza e quasi una presenza ostile.
Quando il quadro è stato poi rifatto nel 2001, nel doloroso ricordo del distacco definitivo, sono stati can-cellati i lineamenti del viso ed è cambiata la luce gioiosa di un gior-no d’estate, per diventare l’aura drammatica in cui è immersa la figura. Il verde della speranza, il rosa di una nuova alba e i tratti d’oro ci parlano però della sacralità dell’anima, al di là del dolore.


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